Tuesday, December 9, 2014

Clarissa Marchese: orgogliosa di rappresentare anche gli italiani in Canada





Il 3 dicembre gli italo-montrealesi hanno ‘abbracciato’ Miss Italia 2014



Montréal – Dal vivo è ancora più bella. Ma soprattutto è ancora più dolce, umile e simpatica rispetto al “ritratto” televisivo. Il successo non l’ha affatto snaturata: è rimasta la ragazza di sempre, la classica studentessa della porta accanto. Eppure, Clarissa Marchese - siciliana (nata a Sciacca ma residente a Ribera), ventenne, occhi castani e capelli scuri, 1.78 cm di altezza - è Miss Italia 2014: la 3ª siciliana consecutiva, l’11ª nella storia del concorso. Diplomata al liceo scientifico (100/100), è iscritta alla Facoltà di Logopedia dell’Università di Parma. Il papà Giuseppe, per gli amici Pippo, fa il pizzaiolo da 32 anni, mentre la mamma Marisa è americana (del New Jersey) ma di origini siciliane. “Sono 20 anni che ho questa Miss in casa – ci ha detto Giuseppe -: l’unica cosa che è cambiata è che adesso mi tocca condividerla col resto del mondo”. Ma nessuna gelosia: “Mia figlia ha saputo conquistare la mia fiducia, con lei ho sempre avuto un bellissimo rapporto: ha un carattere forte e non si monterà mai la testa”. Ad accompagnarla a Montréal sono stati entrambi i genitori, oltre all’ufficio stampa Marcello Cambi, il fotografo Luigi Fioravanti, il sindaco di Ribera Carmelo Pace e l’inviata Ansa Giorgiana Cristalli. E così, dal 3 al 7 dicembre, Clarissa ha reso omaggio ai luoghi-simbolo dell'emigrazione italiana in città, come la Casa Italia ed il Centro Leonardo Da Vinci, ed ha posto la sua firma sul 'libro d'oro' del Comune di Montréal. In suo onore, la Comunità siciliana originaria del suo paese, Ribera (AG), ha organizzato – su iniziativa di Pietro Marabella e Pietro Triassi - una bella serata di gala con circa 250 ospiti e diverse autorità, ‘capitanate’ dal Console d’Italia a Montréal Enrico Padula, affiancato dalla consorte Milena. 



“Sono rimasta sempre la stessa – ci ha confidato Clarissa – anche se adesso sono molto più impegnata e la vita mi è cambiata parecchio: basti dire che, senza Miss Italia, oggi non sarei stata accolta così calorosamente dalla Comunità italo-canadese. È cambiato tutto, è vero, ma decisamente in meglio: sto provando delle emozioni che mai avrei pensato di provare”. All’Università ha fatto una scelta...di vita: “Studio Logopedia, un ramo della Medicina, perché aiutare gli altri fa parte della mia indole. Sono molto paziente e lavorare con i bambini mi ha sempre appassionata. E nella riabilitazione del linguaggio si lavora molto con bimbi dislessici o che hanno subìto dei traumi nell’uso della parola. Per una donna che non vede l’ora di realizzarsi in una famiglia, è un lavoro perfetto”. Le nozze sono una priorità: “Fra 10 anni mi vedo mamma: quello della famiglia è uno dei grandi obiettivi della mia vita. Mi vedo con un marito e tanti figli. Così come a 70-80 anni mi immagino sicuramente come nonna circondata dai nipoti”. Lo spettacolo, però, resta il sogno nel cassetto. “Per me Miss Italia è arrivato all’improvviso e, adesso che ci sono dentro, avrò la possibilità di mettermi alla prova su diversi fronti, tra qui quello della recitazione e della presentazione. Quest’anno mi servirà proprio per capire se sono adatta a questo mondo, oppure se è meglio tornare a fare la studentessa”. La Sicilia l’ha ‘formata’: “Sono nata in un piccolo paese dalla mentalità molto rigida: la figura di una mamma americana mi ha permesso di crescere con i tipici valori del paese, ma anche di allargare i miei orizzonti”. Poi Miss Italia l’ha catapultata in un'altra realtà: “Faccio un bel lavoro: stare a contatto con le persone che ti chiedono la foto non può che riempirti il cuore di gioia. Certo, farlo per 3-4 ore diventa dura, ma resta un’esperienza che non tutte possono dire di aver fatto”. 


Un pensiero ai connazionali all'estero: “La mia è una responsabilità, ma soprattutto una gioia: per me è un orgoglio ed un onore poter rappresentare anche la Comunità italiana in Canada, formata da persone così calorose, buone d’animo e generose”. Infine, un messaggio ai giovani: “Il mio consiglio è di provare sempre cose nuove, di mettersi sempre alla prova e dare il meglio di sè con tanta forza e determinazione. Proprio come successo a me, con Miss Italia che ha rivoluzionato la mia vita!”. Una rivoluzione che, però, non ha (ancora) intaccato una personalità forte e genuina, che affascina quanto il suo dolce e disincantato sorriso.

Wednesday, November 26, 2014

Corsini: "La Rai crede negli italiani all'estero"

Il Direttore editoriale di Rai Italia per la prima volta a Montréal 

corsini montreal
Da sinistra: il Console Generale Padula, l'Ambasciatore d'Italia Cornado e il Direttore Corsini


Il responsabile del canale per agli italiani nel mondo annuncia, dopo il lancio di 'Rai News 24', anche quello di 'Rai World Premium', interamente dedicato alle fiction del Belpaese

di Vittorio Giordano

MONTRÉAL
– Lo aveva annunciato sulle colonne del nostro giornale, il 12 febbraio scorso ("Non sono mai venuto a Montréal: spero di colmare al più presto questa lacuna") ed è stato di parola: l'amministratore delegato di Rai World e direttore editoriale di Rai Italia, Piero Alessandro Corsini, è sbarcato nella metropoli quebecchese la settimana scorsa per conoscere da vicino gli spettattori - molto attenti e a volte anche critici, ma prima di tutto grati per un'offerta che rappresenta una finestra sempre aperta sul Belpaese - di una delle città più 'italiane' del mondo.

Giovedì 20 novembre, accompagnato dall'Ambasciatore d'Italia a Ottawa, Gian Lorenzo Cornado, dal Console Generale a Montréal Enrico Padula e dal Console Filippo Lonardo, oltre che dal direttore marketing e distribuzione di RaiWorld, Giovanni Celsi, e dal corrispondente Rai in Canada, Cristiano De Florentiis, il responsabile del canale Rai dedicato agli italiani all'estero ha incontrato alcuni rappresentanti della Comunità italo-montrealese presso la sede del Comites, al Centro Leonardo da Vinci. Riunione nella quale, per la cronaca, hanno brillato per la loro assenza i presidenti di importanti organismi come la Casa d'Italia, la CIBPA e la Fondazione, che non ci risulta siano stati invitati.

Per il Direttore Corsini, l'incontro 'istituzionale', organizzato da Comites e CGIE Canada, ha rappresentato l'occasione per ringraziare la Comunità italo-canadese nel suo complesso, e quella di Montréal in particolare, del grande impegno profuso quasi 10 anni fa per lo sbarco di Rai International in Canada.

Tra i tanti temi toccati, Corsini, nominato direttore di Rai Italia il 30 maggio del 2013, ha elogiato il ruolo dei Comites, ha spiegato il rilancio del canale con programmi "pensati e prodotti ad hoc per i connazionali all'estero", ha preannunciato il ritorno di un volto storico come quello di Francesca Alderisi "se non a fine anno, agli inizi del 2015", ha reso noto il potenziamento dell'informazione di ritorno, ha registrato le sollecitazioni a favore dell'alta risoluzione e dei sottotitoli, ma soprattutto ha rivelato che "l'offerta della Rai per gli italiani in Canada si arricchirà ulteriormente: oltre a Rai Italia e Rai News 24 (quest'ultimo disponibile, al momento, solo su Bell), entro qualche settimana sarà disponibile anche Rai World Premium".

A rappresentare l'evento-clou della visita, però, è stato l'incontro con la Comunità stessa. Circa un centinaio di 'telespettatori' si sono confrontati a tu per tu col Direttore sulle scelte degli orari e dei programmi del palinsesto: alcuni hanno chiesto più cultura, altri meno calcio, meno politica, meno cucina o meno cronaca. Nonostante sia un'impresa titanica mettere d'accordo tutti, il Direttore ha spiegato le sue scelte, ma ha anche preso nota dei suggerimenti avanzati da una Comunità che ha dimostrato, ancora una volta, di aver instaurato un rapporto affettivo molto forte con Rai Italia.

Il giorno dopo, prima di ripartire per l'Italia, via Toronto, il Direttore Corsini ha visitato anche la redazione del Cittadino Canadese, rilasciandoci una breve ma interessante intervista. "Incontrare la Comunità italo-montrealese – ci ha raccontato - è stata un'emozione fortissima perché non avevo la percezione, nonostante i tanti racconti, di cosa avesse veramente significato l'arrivo di Rai International a Montréal e di che cosa Montréal avesse rappresentato per l'arrivo di Rai International in Canada. L'entusiasmo, l'attenzione e anche il divertimento con cui ci siamo confrontati, poi, è una di quelle cose che dà nuova linfa al lavoro quotidiano". "Dal 30 novembre, tutte le domeniche Rai 3 trasmetterà una puntata di 'Community': siamo molto grati ad Andrea Vianello, direttore di Rai 3, e a Silvia Calandrelli, direttore di Rai Cultura, perché sono stati i primi colleghi in Rai a capire l'importanza dell'informazione di ritorno". "Ho trovato il pubblico di Montréal abbastanza omogeneo rispetto ad altre realtà dove c'è veramente di tutto, per cui la discussione non è più tra 'Virus' e 'Ballarò', giusto per fare un esempio, ma tra informazione e Prova del cuoco, tra soap opera e Cristianità. Senza dubbio, l'arrivo di altri due canali tematici cercherà di soddisfare le domande più disparate, sia in senso qualitativo che quantitativo". "Sul lancio dei 5 nuovi programmi nel settembre del 2013 - ha proseguito - già dalla fine dell'anno scorso, sia le Ambasciate che i Consolati ci hanno segnalato un forte apprezzamento da parte delle Comunità.

È solo il primo passo, ma costituisce un segnale forte e chiaro: la Rai di Gubitosi e Tarantola crede in Rai Italia e crede nella necessità di parlare agli italiani all'estero". "In un universo televisivo in cui i canali si specializzano e si mira alle particolari nicchie di mercato, ci siamo resi conto che un solo canale generalista avrebbe potuto rappresentare un anacronismo: abbiamo quindi introdotto 'Rai News 24', rivitalizzata dalla direzione di Monica Maggioni, e a breve debutterà anche in Canada 'Rai World Premium', un canale dedicato alla fiction italiana, quindi il racconto dell'Italia attraverso le grandi storie del cinema". "Quando abbiamo cominciato a lavorare su 'Community' - ha sottolineato - ho detto basta al cliché dell'italiano con la valigia di cartone, il mandolino malinconico e il caciocavallo, che è una fantasia hollywoodiana.

E cerchiamo, invece, di raccontare tutte le facce dell'emigrazione: dai primi emigranti fino ai loro figli e nipoti, senza dimenticare quelli che espatriano per 4-5 anni causa studio o lavoro". "Sto promuovendo collaborazioni con Regioni, Province e Comuni - ha concluso - affinché la Rai venga percepita come un veicolo formidabile per stimolare il turismo di ritorno. E il programma 'Camera con vista' è esattamente questo: una vista su un'Italia stupenda, tutta da esplorare e da vivere, diversa da quella delle liti nei talk show politici, dei problemi degli ultimi anni". Un'Italia che, nel bene e nel male, resta a portata di telecomando, grazie ad un canale come Rai Italia, capace di annullare anni e km di distanza.

Tuesday, November 18, 2014

Il Canada si lascia alle spalle la crisi


Dopo 7 anni, nel 2015-2016 il bilancio dello stato torna in attivo: +1.9 miliardi di dollari. E il Primo Ministro Harper gongola



In molti lo avevano già dato per spacciato, speculando sulla crisi economica che continua a mordere, e scommettendo sulla ‘naturale’ voglia di cambiamento degli elettori dopo 8 anni ininterrotti di governo conservatore. Ma avevano fatto i conti senza l’oste: il Primo Ministro Stephen Harper, infatti, è più che mai “ancorato” alla sua poltrona, lanciatissimo verso una clamorosa riconferma alle elezioni del prossimo anno. Tanto da rischiare di passare alla storia come uno dei Premier più longevi della storia politica canadese, davanti a Jean Chrétien e dietro a “mostri sacri” come Mackenzie King, John A. Macdonald, Pierre Trudeau e Wilfrid Laurier. Perché, alla fine, “il potere logora (sempre e solo) chi non ce l'ha”, come usava ripetere sapientemente un intenditore di razza come Giulio Andreotti. A certificare lo stato di ottima salute di cui gode il governo conservatore sono due recenti sondaggi: il primo, firmato ‘Ekos’, dimostra come il vantaggio liberale di 12 punti si sia ridotto a 3 sole lunghezze (33.5 contro 30.2), mentre ‘Nanos’ attesta come Harper abbia scalzato Trudeau come “migliore Primo Ministro”, incassando il 32% dei consensi contro il 30% a favore del leader liberale ed il 20% del neodemocratico Mulcair. Una tendenza destinata a rafforzarsi, soprattutto alla luce dell’ultimo annuncio: dopo 7 lunghi anni di deficit, l’esercizio finanziario in corso è destinato a chiudere con un passivo di appena 2.9 miliardi di dollari; ma già nel 2015-2016 segnerà un surplus di 1.9 miliardi, che poi diventeranno 4.3 nel 2016-2017, 5.1 nel 2017-2018, 6.8 nel 2018-2019 e addirittura 13.1 miliardi di dollari nel 2019-2020. Numeri leggermente inferiori rispetto a quelli previsti nella manovra finanziaria depositata lo scorso febbraio, ma decisamente positivi se si considera il minor gettito fiscale derivante dal calo congiunturale del prezzo del petrolio (-25%, con perdite pari a 2.5 miliardi all’anno) e dalla riduzione delle tasse per le famiglie con figli a carico e delle imposte che gravano sulle piccole e medie imprese: per una spesa complessiva di 3.2 miliardi. Misure “ossigenanti” che hanno ritardato il pareggio ma, allo stesso tempo, hanno contribuito ad ‘asciugare’ la pressione fiscale federale, che ha toccato il punto più basso degli ultimi 50 anni. Senza contare che il prodotto interno lordo continua a galoppare ad un ritmo medio del 2.3%. Ad annunciare la “buona novella”, nei giorni scorsi, è stato il ministro delle finanze Joe Oliver, davanti alla platea del “Canadian Club” di Toronto: “Non è mai facile raggiungere il pareggio di bilancio, soprattutto quando molti Stati si ritrovano ancora con deficit importanti – ha detto il titolare del Tesoro -: è stato necessario disporre di un progetto a lungo termine e di molta disciplina per metterlo in pratica”. Scontate e sferzanti le critiche delle opposizioni, che hanno bollato l’aggiornamento del quadro finanziario come “iniquo” ed “elettoralistico”. La verità è che Harper ha saputo giocare alla perfezione le sue carte, coniugando il controllo rigoroso della spesa, grazie ai bisturi che hanno costretto ad una severa ‘cura dimagrante’ molti Ministeri, con il rilancio dei consumi e degli investimenti per stimolare la crescita. Un dato reale sotto gli occhi di tutti, grazie ad una ricetta vincente, che farebbe al caso di molti Stati ancora ‘in apnea’. A cominciare dal nostro amato e tormentato Belpaese.

Wednesday, November 5, 2014

Hollande a Ottawa: “Uniti contro il terrorismo”


La prima visita di Stato di un Presidente francese in Canada dal 1987 è servita a ribadire l’alleanza militare contro gli estremisti ed a rafforzare le relazioni economiche tra i due Paesi

Ottawa – Dopo un quarto di secolo (l’ultima volta, nel 1987, a visitare il Paese degli aceri era stato un altro socialista, François Mitterrand), un Presidente francese ha rimesso piede in Canada con l’obiettivo di ribadire l’alleanza militare contro gli estremisti ma anche di potenziare le relazioni economiche e la cooperazione scientifica tra le due sponde dell’Atlantico. Il soggiorno di tre giorni ha conosciuto il momento istituzionale più alto lunedì, quando François Hollande è intervenuto in Parlamento, a Ottawa, a meno di due settimane dalla sparatoria che è costata la vita al soldato 25enne Nathan Cirillo, di origini calabresi. Il Presidente francese, accolto a Ottawa dal Premier Stephen Harper e dal Governatore David Johnston con il massimo degli onori, è arrivato in Canada accompagnato da una ricca delegazione formata da imprenditori e rappresentanti del mondo dell’insegnamento, oltre che da 6 ministri, tra cui il titolare degli Esteri, Laurent Fabius. Hollande, nel suo discorso alla Camera dei Comuni, ha stigmatizzato la sparatoria del 22 ottobre come un “attacco d’ispirazione terroristica”. E si è rammaricato che il “simbolo della democrazia” quale è il Parlamento sia stato “profanato” da un "attacco terroristico il cui obiettivo finale è quello di attaccare l'idea stessa di libertà".
Il Presidente francese ha tenuto un discorso di mezz'ora davanti ai parlamentari canadesi, sottolineando l'importanza del legame che unisce il Canada e la Francia. Ricordando l'alleanza tra i due Paesi durante le due guerre mondiali del XX secolo, Holland ha sottolineato l'importanza di intervenire militarmente sulla scena internazionale, in particolare in Iraq e in Mali, per difendere i valori della libertà e della democrazia. Poi Hollande ha ricordato come sia la Francia che il Canada siano unite sul fronte contro l’Isis. "Di fronte al terrorismo, non c'è posto per la rinuncia, per la concessione o per la debolezza, perché il terrorismo minaccia i valori stessi sui quali le nostre due nazioni sono state costruite". I deputati conservatori hanno applaudito questo passaggio in merito al coinvolgimento dei CF-18 in Iraq, mentre l'opposizione è rimasta in silenzio. Il Presidente francese ha infine sottolineato l'importanza di adottare le misure necessarie per lottare contro il terrorismo, ma nel "rigoroso rispetto delle libertà civili, altrimenti è un'altra vittoria per il terrorismo”. I due leader, Harper e Hollande, hanno poi discusso anche di scambi commerciali, cambiamenti climatici e programmi universitari. Il presidente francese si è infine spostato a Québec per incontrare il Primo Ministro della Provincia Philippe Couillard ed il Sindaco di Montréal Denis Coderre, prima di rientrare a Parigi.

COMITES: A MONTREAL ANCORA NESSUNA UFFICIALITA’


Montréal - Situazione di stallo a Montréal: su 2 liste presentate per l’elezione del Comites, una sola sarebbe stata ammessa, mentre l’altra risulterebbe esclusa nonostante il rappresentante di lista di quest’ultima abbia fatto notare al Comitato Elettorale Circoscrizionale, presieduto dal Console Generale Enrico Padula, come anche la prima lista manifesti gravi vizi di sostanza che ne giustificherebbero l’inammissibilità. In parole povere, la lista non ammessa denuncia una rigidità nell’applicazione della norma vigente solo a proprio sfavore, mentre l'unica ammessa avrebbe goduto di maggiore flessibilità. Per questo motivo, la lista momentaneamente esclusa ha immediatamente fatto ricorso presso il Comitato Elettorale Circoscrizionale ed il Ministero degli Esteri. E, anche a causa del ricorso pendente, il Consolato di Montréal non ha ancora ufficializzato la lista, o le liste, che concorreranno alla rielezione del Comites entro il prossimo 19 dicembre.

Québec, commissioni scolastiche: vince l'italo-canadese Angela Mancini. Fuori Vincent Arciresi


Montréal – Domenica scorsa si sono tenute le elezioni per il rinnovo delle Commissioni scolastiche del Québec. In tutto sono state rinnovate 72 Commissioni (60 francofone, 9 anglofone e 3 a statuto speciale) e sono stati chiamati alle urne 5.184.300 elettori. Di questi, però, sono andati a votare soltanto il 4,86%.
Dopo 28 anni, la Commissione scolastica francese di Pointe-de-l’Île (CSPÎ), formata da 11 circoscrizioni, cambia e punta su un nuovo presidente: con 5.055 voti, Miville Boudreault ha superato il presidente uscente Vincent Arciresi, che non è andato oltre le 3.024 preferenze. A Rivière-des-Prairies, i nuovi commissari sono Agata La Rosa (214), candidata con Boudreault nella circoscrizione 10, ed Henri-Robert Durandisse (278), candidato con Arciresi nella circoscrizione 11. Bassa l’affluenza alle urne in entrambe le sezioni: rispettivamente il 3,4% ed il 5,18%. Per la presidenza, invece, il tasso di partecipazione si è attestato sul 4,46%. In campagna elettorale, ricordiamolo, Boudreault ha promesso dei cambiamenti nella gestione della Commissione, soprattutto a livello di comunicazione ed immagine, e si è impegnato ad essere un presidente più presente e attivo in seno alla società civile. Oltre a ribadire di non voler andare oltre i due mandati, quindi massimo 8 anni. A Saint-Léonard, la lista di Arciresi ha sostanzialmente tenuto, visto che sono stati eletti due suoi candidati: Vincent Galati (nella circoscrizione 4) e Leonardo Ragusa (nella circoscrizione 6). Il Professore di matematica ha ottenuto 400 voti contro i 321 dell’avversaria Danielle Boulet; il tecnico del servizio di urbanistica a Saint-Léonard, invece, ha preso 380 preferenze, 84 in più di Najat, il suo antagonista. Nella circoscrizione 5 a vincere è stato Patrik Maheux della lista Boudreault, ma per soli 2 voti di vantaggio su Stéphanie Valenti della lista Arciresi: 350 contro 348. A condizionare il risultato è stato l’indipendente Abdelkader Bouhamdi, che ha conquistato 236 voti. In tutto, sono state annullate 35 schede: considerata la distanza davvero esigua tra i primi 2 candidati, non è da escludere un riconteggio. Anche a Saint-Léonard il tasso di partecipazione si è mantenuto basso, sui livelli del 2007, ovvero il 4,5% per la presidenza ed un pò più del 5% per le tre Circoscrizioni prese in considerazione.
Per quanto riguarda la Commissione scolastica inglese della English-Montréal (EMSB), che comprende 36 mila alunni, la lista di Angela Mancini ha fatto incetta di voti conquistando 8 seggi su 10. La presidente, rieletta per un secondo mandato, ha raccolto 11.069 preferenze, contro le 7.086 della sua avversaria, la giornalista Anne Lagacé Dowson. Insieme a lei sono stati eletti anche: Mordechai Antal (circoscrizione 1, 887 voti), Syd Wise (circoscrizione 4 -1.144 voti), James Kromida (circoscrizione 5, 1.196 voti), Dominic Furfaro (circoscrizione 6, 742 voti), Sylvia Lo Bianco (circoscrizione 7, 1.055 voti), Patricia Lattanzio (circoscrizione 8, 1.449 voti), Rosario Ortona (circoscrizione 9, 719 voti) and E. Ortona (circoscrizione 10, 1.153 voti). L’indipendente Joseph Lalla rappresenterà Montréal West/NDG (circoscrizione 2), mentre Julien Feldment è stato eletto con la lista di Lagacé Dowson nel Westmount/Southwest (circoscrizione 3). Il tasso di partecipazione è stato del 21,2%, superiore a quello registrato nel 2007. A parte questo dato benagurante, nel complesso il tasso medio di partecipazione in tutto il Québec è stato del 4,86%, la metà di quanto registrato nel 2007, un pò meno dell’8%. Il Ministro dell’Istruzione Yves Bolduc ha annunciato, in tempi non sospetti, una profonda riforma delle Commissioni. Alla luce anche dello scarso interesse manifestato dagli elettori, nei prossimi mesi questi organismi potrebbero subire non pochi cambiamenti, subendo dei tagli economici consistenti e quindi perdendo gran parte del proprio potere decisionale. Una riforma che andrebbe incontro alle continue richieste del leader della CAQ, François Legault, secondo il quale le Commissioni - che sono costate 20 milioni ai contribuenti solo per l’organizzazione delle elezioni - andrebbero semplicemente abolite.

MLS - Impact, l’addio amaro di Ferrari: “Ma non smetto”


Nessun rinnovo per il 2015: il difensore italiano scaricato dalla squadra quebecchese


Montréal - Nel calcio, come nella vita, la riconoscenza è il sentimento della vigilia. Matteo Ferrari non fa più parte dei progetti futuri dell’Impact di Montréal: la società quebecchese, infatti, ha deciso di non esercitare l’opzione contrattuale che il giocatore vantava per la stagione 2015. Una scelta legittima, anche se discutibile. Quello che stona, però, è il modo in cui Ferrari è stato congedato: dopo 3 stagioni, l’Impact lo ha scaricato con un comunicato, datato venerdì 31 ottobre, fin troppo scarno. E la notizia gli è stata comunicata in tutta fretta, nel corso di un colloquio durato non più di 10 minuti. L’ex difensore azzurro avrebbe meritato ben altro trattamento: una maggiore considerazione sarebbe stato d’obbligo. Tre anni non si cancellano in pochi minuti e con due righe. Un epilogo triste, dunque, che ha deluso nel profondo Matteo Ferrari, un professionista classe 1979, che nella sua lunga carriera ha militato in squadre come Inter, Genoa, Parma, Roma e Besiktas, oltre ad aver collezionato 11 presenze in Nazionale. E così è stato lo stesso Ferrari a prendere l’iniziativa convocando una conferenza stampa, domenica scorsa, per spiegare le sue ragioni. E per ringraziare tutti quei tifosi che, soprattutto su Twitter, hanno manifestato tutta la loro contrarietà per la scelta operata dal direttore tecnico, nonché allenatore, Frank Klopas. “Mi sono sentito in dovere di ringraziare pubblicamente i tifosi che mi hanno sempre rispettato e voluto bene, accogliendomi come un figlio e trattandomi con i guanti”, ha detto Ferrari ai microfoni di Gianni Cristiano di Radio CFMB. “Tre anni sono tanti, mi sento parte di questa squadra e credo di aver fatto un po’ di storia, anche se tra alti e bassi. Sono sempre sceso in campo con grande spirito di attaccamento alla maglia. Non è un addio facile, ma non posso colpevolizzare chi ha deciso di non riscattare la mia opzione: 3 mesi fa sono stato il primo ad avere qualche dubbio sul mio futuro perché le cose non andavano come avrei voluto ed ho cominciato ad informarmi chiedendo di essere ceduto ad una squadra che lottava per i playoff. L’allenatore, però, mi ha detto che ero troppo importante per il gruppo e così, pur sapendo che il mio ciclo a Montréal fosse finito, ho accettato di restare con grande professionalità”. Una stagione travagliata, quella appena conclusa, con la squadra che ha chiuso il campionato all’ultimo psoto. "Problemi di leadership? Non credo. Ho visto grande attaccamento ed esempio da parte dei più anziani della squadra. Non credo sia stata la causa principale del tracollo: abbiamo iniziato male e cambiare tanti giocatori a stagione iniziata non è servito". Matteo, però, non si sente ancora pronto per attaccare gli scarpini al chiodo: "Fisicamente penso di poter giocare ancora. Non so cosa sarà domani e non ho fretta. Se ci sarà una bella situazione con una squadra che lotta per vincere sarà bello farne parte, ma non posso entrare in un progetto di lungo termine, vista la mia età. Montreal rimarrà nel mio cuore: ho tanti amici qui e spero di essere sempre il benvenuto". Una cosa è certa; l’Impact di oggi parla sempre meno italiano: dopo Corradi, Pisanu, Paponi, Ferrari e Di Vaio, l’anno prossimo potrebbe essere ingaggiato il solo Marco Donadel. Di sicuro sarà necessaria una campagna acquisti di un certo livello per riconquistare i tifosi e smentire i media, che hanno interpretato l’acquisto da parte di Joey Saputo del Bologna FC come un segnale di forte disimpegno.